Cosa vedere ad Agrigento

Situata nella parte sud occidentale della Sicilia, Agrigento è il sito archeologico di epoca greca più importante della Sicilia.

Con la sua famosa Valle dei Templi, patrimonio dell’UNESCO dal 1997, fa sognare ancora migliaia di turisti che, ogni anno, si recano qui per visitarla e per ammirare gli splendori dell’arte greca.

Cenni di storia

Fondata dai Greci nel 580 a.C., la città di Agrigento assunse varie nomenclature nella sua storia, dalla più antica Akragas in epoca greca, a Girgenti in epoca normanna, nome che fu cambiato solo nel 1927.

Il centro storico della città è chiamato ancora Girgenti, che rappresenta anche l’omonima collina sulla quale nacque il sito.

Differentemente da altre realtà siciliane, legate all’agricoltura e al commercio marittimo in genere, Agrigento conserva un’economia legata più al turismo e all’espansione edilizia, ormai molto lontana dal nucleo storico originario situato sulla collina.

La Valle dei Templi

Non ci si può imbattere in questa zona senza visitare, ovviamente, la Valle dei Templi: è un’area archeologica di circa 1900 ettari, che si snoda dalla collina di Girgenti alla collina dei templi; il tutto circondato da mura delle quali oggi rimane ben poco.

È possibile, tuttavia, scorgere ancora le viuzze e gli edifici che ne formavano il manto urbano tanti secoli fa. Accanto al sito, il fiume San Biagio, un tempo Akragas.

All’interno del sito (risalente al V secolo a.C.) è possibile trovare i resti di dieci imponenti templi, tutti realizzati in tufo arenario in stile dorico, varie necropoli, tre santuari e due piazze, l’Agorà inferiore e quella superiore.  Inoltre, l’imponente Rupe Atenea, il punto più alto e panoramico dell’antica città.

tempio della concordia
Il Tempio della Concordia presso la Valle dei Templi di Agrigento

I templi sono l’attrazione turistica più importante della città.

Tra questi il più importante è il Tempio della Concordia, il cui nome deriva il suo nome da un’iscrizione trovata vicino al sito.

La sua storia fu più fortunata delle altre: benché venne costruito nello stesso secolo dei precedenti, giunge a noi quasi intatto, grazie alla sua trasformazione in basilica cristiana a tre navate, che permise un rafforzamento degli intermezzi e della struttura tutta.

Nel 1748 venne tuttavia tolto al culto cristiano. Il Tempio dei Dioscuri presenta oggi soltanto quattro colonne, ma è diventato il simbolo della città di Agrigento.

Il Tempio di Giove Olimpico è il più grande presente tra i possedimenti coloniali della Magna Grecia.

Iniziato dopo la vittoria di Imera, presenta una struttura del tipo periptero-esastilo, con sei colonne su ogni lato corto.

La struttura però non fu mai ultimata e non rimangono più colonne intatte, sebbene la magnificenza e l’imponenza della struttura è fuor da ogni dubbio.

Rilevanti sono i telamoni, figure umane alte quasi otto metri, che avevano non solo funzione decorativa, ma anche strutturale: servivano infatti a sostenere la gigantesca struttura.

Tra gli altri, i più importanti o meglio conservati sono il tempio di Giunone, costruito nel V secolo: al suo interno troviamo un altare dei sacrifici.

Si conserva ancora abbastanza bene, con ben 25 colonne ancora erette, sebbene un terremoto e l’incendio ad opera dei Cartaginesi ne hanno, purtroppo, distrutto il volto.

Cosa vedere ad Agrigento

Il Museo Archeologico Regionale nasce sempre nell’antica città di Agrigento, in un’area dedicata alle adunanze pubbliche.

Troviamo infatti in questo sito l’ekklesiasterion, una sorta di teatro all’aperto dedicato alle funzioni pubbliche, con una struttura semicircolare con 28 gradini. Accanto l’oratorio di Falaride, un tempietto con finestre ogivali risalente al I secolo.

Adiacente a questi, la Chiesa di San Nicola, eretta nel 1200 dai Cistercensi. All’interno del museo, reperti provenienti dalla città di Akragas, opere del Museo diocesano e civico risalenti alla seconda metà del Novecento e la grande mappa della città antica.

Nelle altre sale, statue e reperti in marmo nero e rosso, tra cui spicca il telamone proveniente dal Tempio di Giove, l’unico rimasto intatto e giunto fino a noi nei suoi 7.75 metri di altezza.

via atenea agrigento
L’ingresso della Via Atenea ad Agrigento

Spostandoci verso la collina e quindi verso l’attuale città di Agrigento troviamo la porta di Ponte, antica Porta Atenea, che ci apre la strada alla Via Atenea, il corso principale della città. Lungo questa via troviamo la Piazza del Purgatorio, con la Chiesa di S. Lorenzo.

Alla fine di Via Atenea, la Chiesa di S. Domenico, con facciata barocca e adiacente al convento dei domenicani, oggi sede del municipio. Al suo interno il museo dedicato al grande poeta Luigi Pirandello, che qui nacque.

Ancora, la Chiesa medievale di Santa Maria dei Greci, il Museo Civico e la Cattedrale, con pianta a croce latina, archi ogivali e stucchi barocchi nel presbiterio, divenuto famoso perché da qui è possibile sentire qualsiasi sussurro provenga dall’ingresso della basilica.

La Sagra del mandorlo in fiore

Tra le manifestazioni culturali e folkloristiche più famose della città di Agrigento e di tutta la Sicilia, sicuramente rilevante è la Sagra del mandorlo in fiore, che da 72 anni proclama la stagione della fioritura dei mandorli e della fratellanza tra i popoli, con giorni di festa e balli per le vie cittadine, nelle quali si esibiscono tantissimi gruppi folkloristici provenienti da tutto il mondo.

La sagra inizia con l’accensione della fiaccola dell’amicizia davanti il tempio della Concordia e termina con l’assegnazione del Tempio d’Oro, una premio rivolto al gruppo che si è esibito meglio durante la manifestazione.

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